Luigi Roscigno


Vengo al mondo 25 anni fa, sotto il segno del Capricorno proprio come il mio "idolo letterario" Vittorio Alfieri.
Lo "voglio fortemente", il 27 dicembre 1986. Salerno è la città.
Salerno perduta, indimenticata, ritrovata. La mia storia e quella dei miei cari orbita tutta intorno a queste tappe.
Nella Torino che "ci dà il pane" trascorro un’infanzia vivace al punto da diventare l’incubo dei miei insegnanti, ai quali non riesce di impormi la loro autorità. La mia condotta è pessima, il rendimento sorprendente. Specialmente nelle materie letterarie dove risulto un caso "a sé", un "fenomeno" da indagare quasi.
Poi il rientro a Salerno, dopo quattordici anni. Per me sono gli anni del liceo.
Qui, per lo sprone dell’indimenticata Elvira– docente di lettere ma anzitutto donna eccezionale che il Cielo avrà per sempre in Gloria– comincio a comporre in versi e, al contempo, dedico sempre più tempo all’approfondimento di quelle opere che hanno fatto la storia della nostra letteratura.
Ma è la seconda metà del 2010 a marcare il mio esordio di autore pubblicato. Da questo momento, infatti, mie liriche sono presenti su riviste e antologie del settore.
A luglio 2012 esce "La Banda di Caldarrosta e il nobile cuore del Sovrano dei boschi" (EdiGiò), mio primo libro per l'infanzia con prefazione a cura di Gabriele La Porta.
Nel febbraio del 2013 mi laureo in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Salerno.