sabato 8 ottobre 2011

Il canto del destino di Iperione


Incedete nell'alta luce
su suolo cedevole, geni felici!
Aliti divini, splendenti
vi sfiorano lievi,
come dita d'artista
corde sacre.

Senza destino, come neonato
dormiente, respirano i Celesti;
castamente protetto
in semplicissima gemma
fiorisce loro
perenne lo spirito,
e gli occhi sereni
brillano di quiete
eterna chiarezza.

Invece a noi non è dato
poter stare in alcun luogo,
svaniscono, precipitano
gli uomini dolorosi
ciecamente all'una
all'altra delle ore,
come acqua gettata
di scoglio in scoglio
negli anni giù dell'ignoto.

(Friedrich Hölderlin)

Nessun commento:

Posta un commento