Afrodite era ben più che una gioia estetica: era una necessità epistemologica, perchè senza di lei tutti gli altri Dei sarebbero rimasti nascosti, come le astrazioni della matematica e della teologia, ma mai realtà palpabili. [...] Grazie a lei, il divino poteva esser visto e udito, odorato, gustato e toccato. Lei rendeva manifesto il pensiero divino.
(James Hillman)
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