Io non invidio ai vati
Le lodi e i sacri allori,
Né curo i pregi e gli ori
D'un duce o d'un sovran.
Saran miei dì beati
Se avrò il mio crine cinto
Di serto variopinto
Tessuto di tua man.
Saran miei dì beati
Se in mezzo a bosco ombroso
Il volto tuo vezzoso
Godrommi a contemplar.
Che bel vederci allora
Mille cambiar sembianti,
E dirci: o cori amanti,
Cessate il palpitar.
(Ugo Foscolo)
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