E un giorno, mentre Fardros, il greco, passeggiava nel Giardino, batté, il suo piede su una pietra e si adirò. Si volse e sollevò la pietra, dicendo a bassa voce: "O cosa morta sul mio cammino!", e gettò via la pietra.
E Almustafa, l'eletto e il beneamato, disse:" Perché dici: O cosa morta? Sei stato così a lungo in questo Giardino e non sai che non vi è nulla di morto qui? Tutte le cose vivono e risplendono nella conoscenza del giorno e nella maestà della notte. Tu e la pietra siete una cosa sola. Vi è differenza solo nei battiti del cuore. Il tuo cuore batte un po' più rapido, non è vero, amico? Sì, certo, ma non è altrettanto tranquillo.
Il suo ritmo è probabilmente un diverso ritmo, ma io ti dico che se sondi le profondità della tua anima e scali le altezze dello spazio, non udrai che un'unica melodia, e in quella melodia cantano la pietra e la stella, l'una con l'altra in perfetta consonanza.
Se le mie parole non giungono alla tua comprensione, aspetta allora una nuova aurora. Se hai imprecato contro questa pietra perché nella tua cecità vi sei inciampato, allo stesso modo imprecheresti allora contro una stella se la tua testa potesse scontrarsi con essa in cielo. Ma verrà un giorno in cui raccoglierai pietre e stelle come un fanciullo raccoglie i gigli della valle, e allora comprenderai che tutte queste cose sono cose viventi e odorose".
(Khalil Gibran)
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