mercoledì 24 agosto 2011
L'abito
E un tessitore disse: Parlaci dell'Abito.
Ed egli rispose:
L'abitocopre in voi gran parte della bellezza, e tuttavia non cela ciò che è meno bello.
E benché cerchiate nelle vesti una vostra personale libertà, potreste trovare in esse una bardatura e una catena.
Vorrei che incontraste il sole e il vento con un po' più di pelle esposta ad essi, e non di abbigliamento.
Poiché il soffio della vita è nella luce del sole e la mano della vita è nel vento.
Alcuni di voi dicono: "È il vento del nord che ha tessuto gli abiti che portiamo".
Ed io dico: Sì, è stato il vento del nord.
Ma vergogna ne era il telaio, mollezza il suo filo.
E quando l'opera fu compiuta, il vento rise nella foresta.
Ricordatevi che la modestia è come uno scudo contro l'occhio dell'impuro.
E quando l'impuro più non vi sarà, che cosa sarà la modestia se non catena e lordura della mente?
E non dimenticate che la terra ama sentire i vostri piedi nudi e che al vento piace scherzare con i vostri capelli.
(Khalil Gibran)
Etichette:
Associazione della Penna,
Borea,
breviari mistici,
Il Giardino del Profeta,
John William Waterhouse,
Khalil Gibran,
L'abito,
Libano,
Massime spirituali,
modestia,
nudità,
Sole,
terra,
vento,
vita
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento