mercoledì 16 novembre 2011
L'eterno fanciullo
Noi pensiamo che la favola e il gioco appartengano alla fanciullezza: miopi che siamo! Come se potessimo vivere, in una qualsiasi età, senza favola e gioco! Certo, li definiamo e li sentiamo diversamente, ma proprio questo dice che si tratta della stessa cosa - infatti anche il fanciullo sente il gioco come il suo lavoro, e la favola come la sua verità. La brevità della vita dovebbe trattenerci dal fare pedanti distinzioni di età - come se ciascuna di esse portasse qualcosa di nuovo -, e un poeta dovrebbe una volta rappresentare l'uomo di duecent'anni, quello che realmente vive senza favole e gioco.
(Fridrich Nietzsche)
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