domenica 12 febbraio 2012

Epitaffio di un poeta


Fermati, Mortale! Qui tuo fratello riposa,
Il Poeta dei Poveri.
I suoi libri erano i fiumi, gli alberi ed i cieli,
I prati e le brughiere;
I suoi maestri erano il lamento dei cuori,
Il tiranno e lo schiavo,
La strada, l'opificio, la galera,
Il palazzo - e la tomba!
La cosa più spregevole, l'inerme verme della terra,
Non osò disprezzare né odiare;
Ed onorò con l'umiltà di un contadino
I pari dei grandi.
Ma se amò i ricchi che fanno
Un po' meno miseri i poveri,
Ritenne spregevole il ricco
Che sfrutta il lavoro altrui.
Una mano per agire, una mente per pensare,
Un cuore per sentire e per osare -
Di' ai peggiori nemici dell'uomo, qui giace l'uomo
Che li ha ridotti a quel che sono.

(Ebenezer Elliott)

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