venerdì 3 giugno 2011

La poesia ha come fine la bellezza

Nei testi teorici sull'arte poetica vengono trattate di norma anche le metafore, i tropi e tutti gli altri abbellimenti del discorso quali gli epiteti, i paragoni e le similitudini. Ora, quanto in particolare alle metafore, esse appartengono piuttosto alla retorica. La retorica può parlare per immagini con un duplice scopo: facilitare la comprensione o trarre in inganno ed eccitare le passioni. La poesia non ha mai un fine che le sia esterno sebbene produca anche esternamente a sé lo stato d'animo che regna in essa. Platone paragona gli effetti della poesia a quelli di un magnete ecc.
In poesia dunque tutto ciò che è ornamento del discorso resta subordinato al massimo e supremo principio della bellezza, e appunto perciò, per quanto concerne l'uso di immagini, tropi ecc., non è adducibile altra legge universale che non sia quella di codesta subordinazione alla bellezza.

(da Filosofia dell'arte di Friedrich Schelling)

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