sabato 22 ottobre 2011

Diotima (seconda stesura)


Tu taci e soffri, e non ti capiscono,
sacra creatura! Appassisci intanto e taci,
poiché invano tra i barbari
cerchi alla luce del sole i tuoi,

i regali, che, come fratelli, o
come le cime socievoli del bosco,
gioivano un tempo di amore e patria
e dei loro giorni mutevoli,

i nati per primi, che ancora memori
dell'origine, come te, amata, pieni di bene,
testimoniarono della sfera materna
del sole, gli splendidi uomini divini,

le anime grandi, sensibili, che non ci sono più.
Ma il tempo fugge. Ora i Celesti sono veloci.
Già riacquista il suo antico diritto
non scritto la Natura dimenticata.

E prima che il nostro colle sprofondi, cara,
accade; ed ecco, già vede il mio canto mortale
il giorno, Diotima!, in cui presso gli dèi
insieme agli eroi ti nomina, e ti eguaglia.

(Friedrich Hölderlin)

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