Visualizzazione post con etichetta foglie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta foglie. Mostra tutti i post
lunedì 9 aprile 2012
Sovente, nella notte silenziosa
Sovente, nella notte silenziosa,
Prima che la catena dell'inerzia mi leghi,
Tenero un ricordo mi circonda
Con la luce di giorni passati:
I sorrisi, le lacrime
Degli anni di ragazzo,
Le parole d'amore sussurrate allora;
Gli occhi che splendevano,
Ora annebbiati e stanchi,
I cuori felici ora dolenti!
Così, nella notte silenziosa,
Prima che la catena dell'inerzia mi leghi,
Triste un ricordo mi circonda
Con la luce di giorni passati.
Quando ricordo tutti
Gli amici così vicini
Che ho visto cadere intorno,
Come foglie d'inverno,
Mi sento come uno
Che cammina da solo
Per saloni deserti,
Le luci spente,
Le ghirlande appassite,
E tutto tranne lui svanito!
Così, nella notte silenziosa,
Prima che la catena dell'inerzia mi leghi,
Triste un ricordo mi circonda
Con la luce di giorni passati.
(Thoma Moore)
Etichette:
amici,
amore,
catena,
cuori,
foglie,
inerzia,
Inghilterra,
lacrime,
luce,
morte,
occhi,
Poesia,
ricordo,
Romanticismo,
sorrisi,
Sovente nella notte silenziosa,
Thomas Moore
sabato 7 aprile 2012
Se la poesia non viene naturalmente
Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente.
(John Keats)
domenica 6 novembre 2011
Pioggia d'autunno
O pioggia, pioggia d'autunno,
monti velati di grigio,
alberi con tarde stanche foglie cadenti!
Da finestre appannate guarda
l'anno malato, nel greve congedo.
Col gocciolante pastrano tu esci
abbrividendo. Da frasche sbiadite,
sul limitare del bosco,
ebbro arranca il rospo, la salamandra,
e giù pei sentieri
scorre e gorgoglia l'acqua infinita
e presso il fico s'aduna nell'erba
in pazienti laghetti.
E in valle del campanile
gocciano stanchi esitanti rintocchi
per uno del luogo
che stan seppellendo.
Ma non attristarti tu, caro,
per il vicino sepolto,
per la gioia d'estati trascorse
e le feste dei giovani anni!
Tutto vive nel mesto ricordo,
si conserva in parole e immagini e canti,
pronto sempre a celebrare il ritorno
in veste più nobile e nuova.
Aiuta a conservare, a tramutare,
ed ecco che in cuore ti sboccia
il fior della gioia credente.
(Hermann Hesse)
Etichette:
acqua,
bosco,
Campo di grano sotto la pioggia,
cuore,
finestre,
foglie,
Germania,
gioia,
Hermann Hesse,
Pioggia d'autunno,
Poesia,
Premio Nobel,
ricordo,
rintocchi,
Vincent Van Gogh
lunedì 29 agosto 2011
Sensibilità
La natura talvolta fa seccare
un arbusto, talvolta scalpa un albero-
il suo popolo verde lo ricorda
nel caso in cui non muoia.
Foglie stremate alle nuove stagioni
testimonioano mute -
e noi che abbiamo un'anima moriamo
più sovente, e non così vitalmente.
(Emily Dickinson)
Etichette:
albero,
anima,
Caspar David Friedrich,
Emily Dickinson,
foglie,
morte,
natura,
ricordo,
sensibilità,
stagioni,
Stati Uniti,
un uomo e una donna davanti alla luna,
vitalità
domenica 24 luglio 2011
Al mattino
Brilla di rugiada il prato; più vivace
Già corre la sorgente desta; il faggio
Inclina il capo incerto e tra le foglie
Mormora e brilla; e intorno a grigie nubi
Rosse fiamme si allungano, annunciando,
Senza rumore si levano in onde;
Come flutti alla riva, le cangianti,
Alte si levano, sempre più alte.
Vieni ora, sali, e non troppo presto,
Giorno dorato, al vertice del cielo!
Perchè più aperto e confidente vola
A te il mio occhio, beato! fino a quando
Giovane nella tua bellezza guardi
E troppo splendido e orgoglioso ancora
Per me non sei; sempre vorresti andare
Lo potessi io con te, viandante dio!
Ma tu sorridi del lieto spavaldo,
Che vorrebbe eguagliarti; benedici
Invece il mio mortale agire e ancora
Benigno! allieta il mio muto sentiero.
Già corre la sorgente desta; il faggio
Inclina il capo incerto e tra le foglie
Mormora e brilla; e intorno a grigie nubi
Rosse fiamme si allungano, annunciando,
Senza rumore si levano in onde;
Come flutti alla riva, le cangianti,
Alte si levano, sempre più alte.
Vieni ora, sali, e non troppo presto,
Giorno dorato, al vertice del cielo!
Perchè più aperto e confidente vola
A te il mio occhio, beato! fino a quando
Giovane nella tua bellezza guardi
E troppo splendido e orgoglioso ancora
Per me non sei; sempre vorresti andare
Lo potessi io con te, viandante dio!
Ma tu sorridi del lieto spavaldo,
Che vorrebbe eguagliarti; benedici
Invece il mio mortale agire e ancora
Benigno! allieta il mio muto sentiero.
(Friedrich Hölderlin)
Etichette:
Al mattino,
bellezza,
fiamme,
foglie,
Friedrich Hölderlin,
giorno,
nubi,
onde,
Poesia,
rugiada,
sentiero,
sorgente,
viandante
Iscriviti a:
Post (Atom)